Prima di rientrare da un lungo viaggio cerco sempre di portarmi a casa un libro a tema culinario del Paese che ho visitato. Credo che la cucina racconti molto della cultura locale. Alcuni sono semplici ricettari (è il caso di quelli cinesi) che mi diverto a riprodurre per intero – un po’ come in quel film Julie & Julia con la blogger intenta a replicare i piatti del mitico ricettario di Julia Child – altri sono memoir, romanzi, saggi. Tra questi ultimi in Florida ho acquistato il libro di Thomas J. Craughwell “Crème brûlée di Thomas Jefferson”.
Lo spunto del testo consiste in una circostanza storica ben documentata, la volontà del futuro presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, di fondare una tradizione culinaria nazionale. Come? Semplice, copiando gli altri, i migliori. A quei tempi non ci si poteva sbagliare, i francesi.
Assegnato a Parigi in qualità di ambasciatore dei neonati Stati Uniti (allora la Francia era l’unico Paese a riconoscere Washington) decide di portare con sé uno schiavo, James Hemings, affidandogli il compito di seguire alcuni chef per apprenderne i segreti. In una parola fa di uno schiavo uno stager. In cambio gli promette la libertà. Era il 1784.
Jefferson era un eclettico e – ci ricorda l’introduzione del libro – nella tenuta di Monticello in Virginia curava un Garden Book e un Farm Book contenenti molti accorgimenti e annotazioni sulla coltura di diverse specie di piante commestibili. Si occupava personalmente di un orto (e qui non possiamo non pensare all’orto di Michel Obama alla Casa Bianca) e collezionava ricette (se ne conservano oltre 150).
Per chi volesse mettere alla prova la competenza culinaria di Jefferson, ecco la sua ricetta per la crème brûlée.
Boil 2 quarts of milk with a large piece of orange peel; when it is cool take 1/2 lb of sugar, the yolks of 7 eggs and whites of 2 well beaten and stir them into the boiled milk with 2 or 3 handsful of flour. Pass the mixture through a sieve, put it on the fire and strir it till it thickens; add an aunce of fresh butter, pour it into a deep dish and when it cool and drips on the surface a little, sprinkler it over with sugar and glaze it with a hot shover. Flavour it with essence of lemon or any thing you like.
Thomas Jefferson’s Creme Brulee – Thomas J. Craughwell, ed. Quirk Books, 2012